martedì 7 agosto 2007

VORREI VEDERE VOI AL LORO POSTO

Ci sono delle leggende metropolitane che davvero infastidiscono, quella che personalmente mi urta di più è quella che potremmo definire con una frase comune 'i giornalisti non sono imparziali e autonomi'.
Oh è ora di finirla! Che deve fare un povero cristo che per mestiere scrive e ha una casa da pagare, una moglie che è sempre li a dirgli tizio fa più carriera di te, caio è andato in televisone, sempronio ha pubblicato in prima pagina.
Ora un bel giorno lascia la valigetta in casa esce per strada in bragette jeans, non si sente più personaggio al baretto con gli amici, non va più alle cene gratis, non va più in treno o aereo gratis, non dice più ai figli 'questo l'ho scritto io' e quando li porta a scuola non si da più arie da papà che conta, soprattutto se a rate (che potrebbe non riuscire più a pagare) si è pure permesso una bmw. Insomma molla tutto questo, perchè questo gli succederebbe, per fare piacere a gente invidiosa che nenache conosce.
Se fa sto mestiere è perchè qualcuno lo ha assunto e lo paga, perchè qualcuno lo invita alle cerimonie che contano, perchè personaggi importanti e potenti gli parlano e se lo portano a pranzo. Orbene una mattina per farci piacere si mette a scrivere quello che pensa anche se il direttore e i padroni si incazzeranno, comincerà a dire che l'onorevole si fa di coca e si fa i travoni, che il primo ministro dice balle e cazzate, che il capo dell'opposizione ha più scheletri nell'armadio che una fossa comune, etc. etc. Perchè mai un partito, un presidente di calcio, un ministro dovrebbe rivolgere più la parola a questo scalmanato?
Non gli do più di un mese e il nostro eroe si trova disoccupato e con nemici tanto potenti che appena appena gli lasceranno il diritto di passeggiare nel parco ripensando alle sue cazzate.
Se proprio un giornalista non ne può più non fa altro che passare dall'altra parte e vomitare contro chi per anni lo ha oppresso, ovviamente stando attento a bentrattare i nuovi padroni.
Insomma si pretende che lascino le televisioni, i i giornali, i benefici economici, il giro che conta, così, per sentirsi dire 'quello è un giornalista imparziale', oltre che disoccupato.
E poi quelli che chiedono giornalisti imparziali inizino a dare il buon esempio.
L'impiegato vada in ufficio e dica al direttore che è un incapace e un imbroglioncello. La moglie impiegata che dica al capo che non solo non gliela darà più, ma che gli fa schifo solo sentirne l'alito. Che l'operaio della Fiat vada in tv a dire che le fiat fanno cagare rispetto alle auto tedesche.
Che il portinaio anzichè ruffianarsi l'amministratore gli dica davanti a tutti che ruba a mani basse.
E potremmo fare altri mille esempi, quindi prima di offendere i bravi giornalisti pensateci due volte. Non importa se loro pontificano, sanno tutto e se gli dite che hanno un padrone vi travolgeranno di invettive magari lasciando per protesta la trasmissione, non fatevi guidare dall'invidia, questa qua è una categoria di lavoratori che va rispettata!?

QUALCOSA NON TORNA ... OPPURE SI

Guardi un telegiornale a caso e ti imbatti in Fiorani, quello che rubava ai morti e alle vecchiette sui loro conti correnti, che se la spassa in Sardegna ballando e cantando. Non solo, intorno a lui la gente si spintona per farsi fare un autografo. L'avevo lasciato in galera....
Ricucci quello che ha fatto carte false, e non è solo un modo di dire, passa da una modella all'altra e da una trasmissione televisiva all'altra ad insegnarci un po' della sua saggezza.
Corona fa canzoni di successo, è inseguito dai suoi colleghi, che strano ora gli stanno sui maroni, i ragazzi stravedono per lui, le ragazze anche di più.
Ora immagino che se chiediamo a un ragazzino cosa vuol fare da grande, se è appena appena un po' sveglio dovrebbe risponderci rubare, imbrogliare, truffare, sputtanare i giudici, insomma diventare ricco dato che quel pirla di mio padre non lo è! Quindi andare a letto con le veline o le vallette, comprare imbarcazioni, macchine sportive, ville con piscina, avvocati in gamba e vivere una vita da nababbo.
Va be per noi cresciuti, male, nell'era dell'idealismo può sembrare starno questo comportamento, può essere degno di disprezzo e magari anche un po' di invidia.
Ma dove sta scritto, va bhe a parte il Vangelo e il capitale, che passare una vita nel lusso, tra le braccia di bellissime donne, in Sardegna nei locali vip, essere famosi e ammirati è peggio che passare una vita davanti al computer per 1200 euro al mese che a malapena ti consentono di guidare una scatoletta di latta, fare prestiti e debiti per comprare tutto, avere una donna che definirla così/così e solo un atto di affetto, godere i 15 giorni di ferie in coda sull'autostrada, in coda in spiaggia, cazzeggiare alla sera nella balera della spiaggia..... insomma perchè un ragazzino se messo di fronte a queste due scelte dovrebbe scegliere la seconda? Quale padre sano di mente può insegnargli che una vita di merda è preferibile ad una vita di vizi e divertimenti? Bhe c'è il rischio di andare in galera, ma non si è mai visto un miliardario che ci stia per più di tre mesi, insomma è melgio passare tre mesi agli arresti domiciliari che tutta la vita agli arresti sociali.
Quindi dopo i Maso, i Fiorani, i Tanzi, i Corona, i Ricucci, etc. mi aspetto che vengano osannati i serial killer, i fradudolenti e i mascalzoni di tutte le razze. Che si riscriva Robin Hodd, un bel calcio nelle palle al pirla del protagonista e un osanna al principe Giovanni che si era arricchito spremendo e malmenando i sudditi. Che si classifichi il Vangelo come la causa della cattiva esistenza di centinaia di generazioni con le sue cazzate sulla giustizia. I comunisti li hanno già liquidati.
Mi chiedo solo, ma a puro titolo di curiosità, che non vi venga in mente di ficcarmi tra i moralisti o peggio i comunisti, quale sarà il limite a cui ci si può spingere per arricchirci? Eravamo partiti dalle caverne con tutti a mazzuolare tutti, poi la filosofia, le religioni, la rivoluzione francese e via di seguito. Con qualche caduta per carità ad esempio prima che gli Stati Uniti si unissero e si dessero delle regole a suon di guerre ci fu un regno della legge dove il più forte poteva malmenare ed anche, se necessario, spappolare il più mite.
Comunque sono tranquillo sicuramente le televisioni, i rotocalchi e quel monumento di conoscenza che sono i quotidiani ci diranno cosa fare, per ora ho una sola certezza da insegnare ai ragazzini; farsi la velina cosciona è molto meglio che farsi la cicciona piccolotta.